CREMA RUGBY CLUB Dal 1977 ad OGGI
Dalla nascita nel 1977 al 2020
Durante l’anno scolastico 1976-1977 al Liceo Scientifico di Crema, durante le lezioni di ginnastica del Prof. Angelo Parati comparve per la prima volta una palla dalle forme assolutamente inusuali.
Alcuni studenti delle classi quarte e quinte iniziarono a maneggiarla restandone affascinati.
A breve si passò dalla palestra al campetto sul retro del liceo, tra sassi ed erbacce e si iniziarono a comprendere i primi rudimenti di uno sport del quale non si era mai sentito parlare. Qualcuno contattò un cremasco che aveva giocato, Adolfo Abbiati, ed Adolfo chiamò il cugino Ettore di Camisano, pilone della Whurer Brescia e della nazionale italiana di Rugby in piena attività, momentaneamente bloccato per un infortunio.
Li nacque tutto. I due cugini contaminarono con la loro passione prima un piccolo gruppetto di liceali, ai quali si unirono alcuni studenti di Ragioneria, ma poi altri ed altri ancora, sino a formare una squadra per i campionati studenteschi e, di lì a poco, ben due squadre divise per età. La giovanile under 19 capitanata da Gabriele Moretti e la prima squadra capitanata da Claudio Stroppa in serie D. I colori sociali sono il nero verde ed il 21 di marzo del 1977 nasce ufficialmente il Crema Rugby che si affilia alla Federazione Italiana Rugby e forma il suo primo Consiglio sotto la Presidenza dell’Ing. Franco Poli. Il primo gruppo di tesserati sfiorò la cinquantina di atleti.
Dall’anno 1977 per quasi trent’anni il Crema Rugby sarà l’unica squadra della provincia di Cremona, una sorta di isola tra le grandi realtà bergamasche e bresciane, destinata a rafforzarsi puntando su sé stessa, sui suoi atleti, sulla voglia di crescere in casa diffondendo la cultura del rugby ad amici e parenti, ai propri figli a tutti quelli che si potevano identificare con lo spirito di uno sport quasi sconosciuto, ma ricco di stimoli. Un’attività dura, fatta inizialmente di lunghe lotte, ma nel pieno rispetto delle regole, dei compagni e soprattutto degli avversari. Insomma, un nuovo stile di vita che troverà nel tempo larghi consensi e che unirà indissolubilmente ormai più di una generazione di appassionati.









I primi passi e la C1
Con la giovanile Under 19 si ottengono subito brillanti risultati centrando le semifinali del campionato Nazionale Under 19 nel 1978 (sconfitta da parte del Petrarca Padova, campione uscente) e nel 1979 e la vittoria nel Trofeo Lombardia Juniores.
La prima squadra cresce e si rafforza sotto la guida di vari allenatori che per tanti anni si dedicano al Crema Rugby come appunto Ettore e Adolfo Abbiati, Stefano De Briganti, Paolo Bertoluzzi e Christian Campanella (primo allenatore tesserato FIR nel 1980) per la giovanile (1981-1983), Dopo tanti sacrifici ed una pesante militanza in una serie C2 sempre battagliera e faticosa nei gironi della bassa bresciana, arriva l’anno 1987. Con due sole sconfitte e 32 vittorie sotto la guida dell’allenatore Luciano Mantovani (1984-1987) si arriva alla promozione in C1. Il movimento cresce e riesce a mettere in campo, per vari anni ben tre squadre: la Senior, la Seconda squadra, che gioca in un campionato dedicato, e la giovanile Under 19.
I problemi sono sempre tanti con la società che si autosostiene economicamente e pochissimi ed affezionati sponsor, con la costante mancanza di un vero campo da gioco che viene più volte sottratto ai nero verdi che si riducono addirittura a giocare un intero campionato sempre in trasferta.
Il livello di gioco cresce costantemente tanto che ben due giocatori del Rugby Crema, Lodovico De Briganti nel 1980 e Roberto Crotti nel 1984, trovano spazio in formazioni di serie A, arrivando anche ad essere convocati ed a giocare nella Nazionale Italiana A e B.
Il movimento cresce e si intensifica l’attività anche partecipando a tornei oltralpe. Nel 1986 e nel 1987 si giocherà in Svizzera a Bellinzona, nel 1987 all’isola di Wight a sud di Southampton.
Dal 1991 la Società si impegna in una corposa attività di propaganda presso moltissime scuole del territorio complici molti insegnanti di educazione fisica che si appassionano a questo sport.
Si gioca ancora all’estero nel 1993 a Kettering nel Northamptonshire, poi nel 1995 in Francia ad Anemasse.
In questo periodo si alternano alla presidenza della Società Franco Poli, Stefano De Briganti, Alessandro Terzani, Giorgio Barbesti, Gabriele Foschi.
Si alternano invece alla guida tecnica Vincenzo Tinelli (1988- 1989), Giovanni Siniscalchi ed Enrico Cremonesi (1990-1993), Piero Massa (1994-1997), Roberto Crotti e Lorenzo Assandri (1998-2000).


Crescita e sviluppo!
Dal 2000 al 2020
Il grande impegno di propaganda nelle scuole da, via via, sempre frutti migliori.
La società si allarga, le adesioni aumentano, i giocatori della fondazione continuano ad essere attivi in special modo nella dirigenza condotta con tantissima energia e passione dal Presidentissimo Giovanni Siniscalchi (2003 – 2019) coadiuvato e sempre supportato da Giuseppe Alongi e dai consiglieri che si sono alternati negli anni. Dopo avere giocato su un campo di fortuna cambiandosi in un container ad Ombriano, finalmente nel 2001 vengono costruiti campo e spogliatoi interamente dedicati al Crema Rugby. Nasce la casa della palla ovale che diventerà un ulteriore volano per lo sviluppo della società e dei suoi sempre più numerosi atleti.
Il Crema Rugby adotta una solida filosofia di sviluppo puntando tutto sui giovani, sulla loro fidelizzazione allo sport, sulla loro crescita senza rincorrere il risultato a tutti i costi. E questo lo si fa lavorando tra le mura di casa, su quell’isola cremasca dalla quale si era partiti, diffondendo passione e rispetto, forza ed intelligenza, sempre e comunque, lavoro di squadra e per la squadra.
È la stagione di altri importanti allenatori che introducono il Crema al rugby moderno con Fabio Chiesa (2004-2006), Mario Zaini (2007-2014) e Claudio Forte (2015-2016). Con Zaini, coadiuvato dall’ormai mitico Gianfranco Betti (già allenatore in anni precedenti di varie giovanili), il Crema Rugby centrerà per la seconda volta l’obbiettivo della C1.
La prima squadra viene via, via supportata dalla under 18, poi dalle under 16, under 14, under 12, under 10, under 8 e dal 2017 dal rugby Tots per bimbi dai 2 ai 6 anni. Per qualche anno addirittura, si rende attiva una squadra femminile.
La società cresce i suoi giocatori, non si muove all’esterno cercando o inserendo giocatori provenienti da altre società. È la squadra di Crema e dei cremaschi che deve vivere senza subordinazione allo sponsor di turno o alla possibilità di acquisire saltuariamente giocatori di livello superiore.
Il movimento, da sempre, per scelta, deve crescere dal basso e così avviene sino al 2018 anno in cui, con grande fatica e determinazione, la prima squadra ritorna in C1 con Massimo Ravazzolo (2017-2020), allenatore di grande livello, ex giocatore in Top Ten e nella Nazionale italiana.
Ormai da un po’ di anni, alcuni dei primi tesserati del 1977 (Giuseppe Alongi, Lorenzo Assandri, Achille Boschiroli, Christian Campanella, Giovanni Crotti, Andrea De Luca, Luigi Lazzarini, Beppe Poli, Giovanni Siniscalchi), hanno fondato la squadra Old TA-NA-NAI Crema Rugby, che piano piano si sta allargando, recuperando vecchi giocatori e qualche genitore appassionatosi alla disciplina seguendo il proprio figlio.
I vecchietti tengono alta la bandiera del Crema Rugby portandola in giro per l’Italia e all’estero partecipando nel 2008 al Golden Oldiest a Edimburgo (140 squadre da tutto il mondo), ad un torneo internazionale a Praga nel 2011, a tanti tornei a loro dedicati (Siena, Treviso, Torino, Ferrara) dimostrando ancora una volta che questo fantastico sport della palla ovale è un gioco per tutti e per tutte le età.



Il Presente
Oggi la società conta 150 tesserati e ben 400 soci dai 2 ai 95 anni un gruppo di soci appassionati che oltre a scendere in campo, seguire ed accompagnare i giocatori, organizzano gite ed eventi in giro per l’Italia.
L’organizzazione e la gestione di un movimento, oramai molto ampio e radicato, è tra le salde mani di un Consiglio Direttivo che si muove, non senza difficoltà, sotto la guida del Presidente Giovanni Siniscalchi, e lo sta facendo insieme ad un team sempre pronto ed attivo, di cui fanno parte il vicepresidente Giovanni Crotti, il tesoriere Matteo Bergamaschi, i consiglieri Giuseppe Alongi, Giuseppe Bonaldi, Marco Rossetti e il giovane capitano della prima squadra Federico Figuretti.
In un’ottica di crescita continua il Consiglio si sta muovendo per migliorare sempre la struttura e la qualità del personale.
Proprio alla fine della stagione 2024/25, dopo aver vinto il trofeo della coppa Lombardia, sono iniziati i lavori per il rifacimento del nuovo campo gara. Oltre a ciò, la società può contare su nuovi e importanti innesti nello staff tecnico: il preparatore atletico Edoardo Mussa, che porta con sé l’esperienza maturata anche con una squadra di pallavolo di Serie B1 e con il Pergocrema, e il gradito ritorno di Mario Zaini, figura già fondamentale in passato per aver condotto il Crema Rugby fino alla Serie C1.
Due arrivi che rappresentano un valore aggiunto per la crescita del club e per il consolidamento del progetto sportivo che mira sempre più in alto.

Il futuro: rugby per tutti
Come più volte sottolineato la società da sempre lavora per Crema ed i cremaschi e da sempre è rivolta ai giovani di tutte le età ed estrazioni al di là delle loro capacità, delle loro predisposizioni o capacità fisiche ed atletiche.
Il Rugby è una filosofia di vita che non guarda in faccia a nessuno, che si può coltivare sin dalla tenera età fino a vedere ancora in campo i nostri Old, che pestano l’erba da ormai più di 40 anni.
L’impegno della Società è proprio questo, coltivare un modo di vivere, di affrontare la vita contando sul lavoro di gruppo, ma anche e specialmente cercando il più possibile di impegnarsi nel sociale.
Il Crema Rugby lo fa, prima di tutto, non escludendo nessuno, ma anche mettendo insieme iniziative in grado di non lasciare nessuno a bordo campo o fuori dai cancelli del campo di via Toffetti. Tutti i tesserati pagano una importante quota sociale, ma non tutti a volte riescono a farlo e la società c’è anche per loro.
Non solo il tesseramento, ma una quota che faccia essa stessa società, appartenenza ad un gruppo, dando e ricevendo.
Oltre a questo, la società si è resa da tempo disponibile nei confronti dei servizi sociali, mai sottraendosi a cercare di risolvere, o semplicemente contribuire a risolvere, anche situazioni di importante disagio sociale.
Molteplici le iniziative anche e per mezzo di organizzazioni di tornei dedicati e solidali. Tante le idee per il futuro nel cassetto, una tra le altre (come già anticipato) riuscire a portare sul campo della palla ovale e delle H, anche chi non le potrà vedere, sulla falsa riga di un progetto già attivato dal Benetton Treviso.
Una sfida tra le sfide.
